TITOLO: LO SPAZIO DEL TEMPO. Tra un attimo e l'eternità - (Stampato nel Settembre 2019)
PREZZO: 12,00 Euro
Questo catalogo riporta parte delle opere realizzate per Lo Spazio del Tempo. Tra un Attimo e l'Eternità, una collettiva di personali d'arte contemporanea nata da un’idea di Michele Citro, presidente delle Edizioni Paguro e docente di Marketing & Comunicazione, Gestione delle Imprese e GUI (Graphical User Interface) presso il Valletta Higher Education Institute, nonché organizzatore di eventi culturali di stampo artistico e letterario — RADICI (Veroli, 2019), TRINITÀ. In Equilibrio Perfetto (Cava de’ Tirreni, 2019), ESTASI (Mercato San Severino, 2018), LUX. Materia Invisibile (Piazza del Galdo, 2018), GAETANO SALVEMINI. Scuola, Politica, Storiografia e Federalismo (Mercato San Severino, 2017), [Elementi] (Mercato San Severino, 2016), Fregi del Mediterraneo e Il Fascino dei Prodotti (Parigi, 2015) —; e dall’entusiasmo, dall'instancabile volontà e dalla preziosa e indispensabile collaborazione della dott.ssa Alessandra Senatore, presidente del Consiglio Comunale di Pellezzano. L’iniziativa ha rivolto a un certo numero di artisti provenienti da tutta Italia l’invito a riflettere e re-interpretare concettualmente e figurativamente il «Tempo», inteso, secondo il pensiero filosofico dell’Antica Grecia, come: KAIRÒS [καιρός], ovvero l’occasione, il momento propizio da cogliere nella
sua veloce istantaneità, l’attimo “supremo”. Un “tempo nel mezzo” che sembra vivere solo come presente e, rispetto al quale, una vigile capacità di lettura o di “cattura” determina lo sviluppo del futuro. Un tempo che si manifesta nella strategia militare, nell’anamnesi del medico, nell’abilità del retore; svincolato dal volere degli dei, indeterminato, in cui si colloca l’autonomo agire dell’uomo e in cui “qualcosa” di speciale accade. Come CHRONOS [χρόνος], successione di istanti, sequenza cronologica e quantitativa, più che qualitativa; il Tempo per eccellenza, divinità mostruosa e potentissima di matrice orfica, padre di tutti gli dei olimpici, che ha il compito di “temporalizzare” gli eventi. E, infine, come AIÒN [αἰών], che indica la vita (forza vitale) come “durata”, nelle intermittenze e anacronie dell’esistenza personale: l’infinito che alberga nel finito, l’eterno che si adagia in un attimo, il tempo senza tempo che dà senso e contenuto al tempo stesso nelle sue infinite articolazioni e particolarizzazioni.