TITOLO: Progetto d'Arte Sociale a cura di Michele Citro "Raffaello visita le carceri di Salerno". Atti dei Convegni - (Stampato nel Febbraio 2024)
AUTORI VARI: Michele Citro, Roberto Bilotti Ruggi d'Aragona, Rita Romano, Antoni Autuori, Giacomo Maria Oliva, Andrea Dall'Asta SJ, Vincenzo Lavenia, Marina D'Aprile, Enzo Cuccagna, Alessandro Guerriero, Giacomo D. Ghidelli, Jacek Ludwig Scarso, Andrea Guastella
PREZZO: 45,00 Euro
Questa pubblicazione documenta — nelle sue diverse fasi — il progetto d’arte sociale “Raffaello visita le carceri di Salerno”. Tale iniziativa ha visto l’esposizione presso la casa circondariale «Brig. Antonio Caputo» di Salerno di un arazzo realizzato da un cartone di Raffaello dal famoso arazziere belga Pieter van Aelst. L’arazzo, risalente alla prima metà del XVII secolo e raffigurante “Ananias et Saphira”, di proprietà del mecenate e promotore di progetti culturali di natura artistico-sociale Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona, è rimasto nelle carceri dal 27 Maggio al 1° Ottobre 2023. Il progetto, inoltre, ha coinvolto 7 detenuti e 7 detenute — adeguatamente selezionati e formati come guide —, personalità istituzionali locali e nazionali, storici e critici d’arte, direttori di musei, accademici italiani e stranieri di storia, diritto, filosofia morale, arte, architettura e design, professionisti della legge e ancora scuole, università, associazioni, fondazioni e musei. Il tutto con lo scopo di dimostrare che, nonostante i limiti e le restrizioni spaziali, il carcere può e deve essere un luogo di ri-formazione, bellezza e apertura mentale, spirituale e sociale.
This publication documents, in its various phases, the social art project “Raphael visits the prisons of Salerno”. This initiative involved the exhibition at the penitentiary “Brig. Antonio Caputo” in Salerno (Southern Italy) of a tapestry created from a cartoon by Raphael by the famous Belgian tapestry weaver Pieter van Aelst. The tapestry, dating back to the first half of the 17th century and depicting “Ananias and Sapphira”, owned by the patron and promoter of cultural projects of an artistic-social nature, Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona, remained in the prisons from May 27 to October 1, 2023. Moreover, the project involved 7 male and 7 female inmates — adequately selected and trained as guides — local and national institutional figures, historians and art critics, museum directors, Italian and foreign academics in history, law, moral philosophy, art, architecture, and design, legal professionals, as well as schools, universities, associations, foundations, and museums. All with the aim to demonstrate that, despite spatial limitations and restrictions, the prison can and should be a place of reformation, beauty, mental, spiritual, and social openness.